mercoledì 30 gennaio 2013



JOACHIM DUBELLAY



Dopo tanto silenzio, eccomi di nuovo. Ho intrapreso una nuova avventura: sto traducendo i 191 sonetti che compongono i Regrets di Joachim Dubellay. Eccovi un primo assaggio, il numero uno.


I

Non voglio rovistare in seno alla natura
né ricercare l’anima di tutto l’universo
non voglio scandagliare negli abissi sommersi
né tracciare del cielo la bella architettura.

Non pongo nei miei quadri tanto ricca pittura,
non cerco così alti argomenti ai miei versi,
ma del luogo[1] seguendo gli accidenti diversi,
sia buoni, sia cattivi, io scrivo alla ventura.

Mi lamento coi versi, se ho qualche dispiacere,
rido con loro, a loro confido i miei segreti
come ai più affidabili custodi del mio cuore.

Così non voglio certo pettinarli e acconciarli
nemmeno mascherarli con  nomi pretenziosi
se non quelli di “fogli di diario”, o “commentari”.




[1] Letteralmente: ”di questo luogo”. Du Bellay si trova a Roma, che sarà effettivamente la maggiore fonte di ispirazione, nel bene e nel male, per la sua raccolta di sonetti.