Spleen III
di Charles Baudelaire
traduzione di Paola Magi
Sono come il sovrano d’un paese piovoso,
ricco e impotente, giovane eppure molto annoso,
che, dei suoi cortigiani sprezzando i rituali,
coi suoi cani si annoia, e con altri animali.
Niente può rallegrarlo, né preda né falcone,
né il popolo morente di fronte al suo balcone,
la grottesca ballata del suo giullare amato
non attira la fronte del crudele malato:
il suo letto gigliato si trasforma in avello,
e le dame, per cui ogni principe è bello,
non sanno più trovare quell’abito impudico
che strappi a questo giovane scheletro un sorriso.
Mai non seppe il sapiente, che l’oro gli ha prodotto,
estirpargli dal seno l’elemento corrotto,
e in quei bagni di sangue, lascito dei Romani,
che i potenti ricordano quando si fanno anziani,
non seppe riscaldare quella carcassa ebète
Oggi qui è sereno,ma mi sento anch'io come" il sovrano giovane eppur molto annoso"della poesia.
RispondiEliminaLo spleen alle volte arriva a tradimento.La tua traduzione è liquida e fluida come le gocce fitte di una giornata autunnale di"quel paese piovoso" in cui in questo momento mi sento di abitare.Ora me la copio.