JOACHIM DUBELLAY
Dopo tanto silenzio, eccomi di nuovo. Ho intrapreso una nuova avventura: sto traducendo i 191 sonetti che compongono i Regrets di Joachim Dubellay. Eccovi un primo assaggio, il numero uno.
I
Non voglio rovistare in
seno alla natura
né ricercare l’anima di
tutto l’universo
non voglio scandagliare
negli abissi sommersi
né tracciare del cielo la
bella architettura.
Non pongo nei miei quadri
tanto ricca pittura,
non cerco così alti
argomenti ai miei versi,
ma del luogo[1]
seguendo gli accidenti diversi,
sia buoni, sia cattivi, io
scrivo alla ventura.
Mi lamento coi versi, se ho
qualche dispiacere,
rido con loro, a loro
confido i miei segreti
come ai più affidabili
custodi del mio cuore.
Così non voglio certo
pettinarli e acconciarli
nemmeno mascherarli
con nomi pretenziosi
se non quelli di “fogli di
diario”, o “commentari”.
[1]
Letteralmente: ”di questo luogo”. Du Bellay si trova a Roma, che sarà
effettivamente la maggiore fonte di ispirazione, nel bene e nel male, per la
sua raccolta di sonetti.