JOACHIM DUBELLAY
Dopo tanto silenzio, eccomi di nuovo. Ho intrapreso una nuova avventura: sto traducendo i 191 sonetti che compongono i Regrets di Joachim Dubellay. Eccovi un primo assaggio, il numero uno.
I
Non voglio rovistare in
seno alla natura
né ricercare l’anima di
tutto l’universo
non voglio scandagliare
negli abissi sommersi
né tracciare del cielo la
bella architettura.
Non pongo nei miei quadri
tanto ricca pittura,
non cerco così alti
argomenti ai miei versi,
ma del luogo[1]
seguendo gli accidenti diversi,
sia buoni, sia cattivi, io
scrivo alla ventura.
Mi lamento coi versi, se ho
qualche dispiacere,
rido con loro, a loro
confido i miei segreti
come ai più affidabili
custodi del mio cuore.
Così non voglio certo
pettinarli e acconciarli
nemmeno mascherarli
con nomi pretenziosi
se non quelli di “fogli di
diario”, o “commentari”.
[1]
Letteralmente: ”di questo luogo”. Du Bellay si trova a Roma, che sarà
effettivamente la maggiore fonte di ispirazione, nel bene e nel male, per la
sua raccolta di sonetti.
Bravissima! Dopo Baudelaire un altro poeta e un altra scoperta leggerlo in italiano...
RispondiEliminaè un altro di quegli scrittori che ho scovato fra le pieghe del buon Duchamp, come forse ricorderai. Ne sto apprezzando molto la franchezza, la rudezza a volte, così lontana dall'eleganza dei poeti italiani suoi contemporanei, ma è proprio questa lontananza dai modelli classici che rende Du Bellay un precursore della poesia moderna, direi addirittura della poesia romantica.
RispondiEliminaMI piace!
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