domenica 16 febbraio 2014

La pigra luna di Baudelaire

Una poesia di Charles Baudelaire che mi ha sempre intrigato. Molto sensuale e lieve, con la giusta dose di malinconia… ci vorrebbe per sottofondo un notturno di Chopin.
Sempre nella mia traduzione.

Tristezze della luna


Più pigramente sogna, questa sera, la luna;
E come una bellezza su innumeri cuscini,
Che con mano distratta e leggera carezza
Prima di addormentarsi il contorno dei seni,

Sul dorso satinato delle molli valanghe,
Morente, ella si dà a lunghi sfinimenti,
E passeggia lo sguardo sulle visioni bianche
Che nell’azzurro salgono come infiorescenze.

Quando sul globo, a volte, nel suo languore ozioso,
Ella lascia filare una lacrima furtiva,
Un poeta pietoso, e nemico del sonno,

Nel cavo della mano prende la goccia pallida
Dai riflessi iridati di frammento di opale,
E la cela, nel cuore, agli sguardi del sole.



Tristesses de la Lune


Ce soir, la lune rêve avec plus de paresse;
Ainsi qu’une beauté, sur de nombreux coussins,
Qui d’une main distraite et légère caresse
Avant de s’endormir le contour de ses seins,

Sur le dos satiné des molles avalanches,
Mourante, elle se livre aux longues pâmoisons,
Et promène ses yeux sur les visions blanches
Qui montent dans l’azur comme des floraisons.

Quand parfois sur ce globe, en sa langueur oisive,
Elle laisse filer une larme furtive,
Un poëte pieux, ennemi du sommeil,

Dans le creux de sa main prend cette larme pâle,
Aux reflets irisés comme un fragment d’opale,
Et la met dans son cœur loin des yeux du soleil.


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