domenica 3 febbraio 2013

Accettiamo, Mauny, la cattiva fortuna

Ecco un altro sonetto dei Regrets di Joachim Du Bellay, sempre nella mia traduzione. Lo trovo molto profondo, filosofico nella sua apparente semplicità. Bellissima la chiusa: conoscere noi stessi è una grande conquista, per la quale val la pena sopportare le avversità della sorte.


 Joachim Du Bellay

Accettiamo, Mauny, la cattiva fortuna,
ché la buona nessuno si può assicurare,
e che nella cattiva si può sempre sperare,
essendo sua natura non essere mai una.

Teme il saggio nocchiero la grazia di Nettuno,
sapendo che il bel tempo non può a lungo durare:
e non è meglio qualche tempesta sopportare,
che sempre aver timore che il mare sia importuno?

Dalla buona fortuna ci si trova ingannati,
la fortuna contraria ci rende più avveduti:
una spegne virtù, l’altra la fa apparire:

una ci inganna gli occhi col viso mentitore,
l’altra l’amico scernere fa dall’adulatore,
e chi siamo a noi stessi permette di scoprire.

2 commenti:

  1. Questo Joachim du Bellay continua ad essere una bella scoperta, grazie a te e alla tua traduzione. A quando una pubblicazione ?

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  2. Vero che è un grande? Lo sto scoprendo via via che traduco. Vedrai che roba le cose che scrive sui Papi e sui Cardinali romani...
    Una pubblicazione? spero presto. Ne ho tradotti un bel po', anche se poi devo fare ancora tutto il lavoro di revisione e annotazione. Mi piacerebbe dire a fine estate: vediamo se ce la faccio.

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