lunedì 4 aprile 2011

Felici a 50 anni


Si è più felici dopo i 50 anni? Un articolo sul Corriere mi induce a qualche riflessione.
Ho superato la cinquantina da qualche anno, e devo dire che la risposta, tutto sommato, potrebbe essere affermativa.
Non sono stata una ventenne felice. Troppi problemi, difficoltà e timori, ostacoli sia interiori che esteriori: e poi quegli ormoni ballerini, un su e giù di desideri, passioni, momenti di paradiso e lunghe immersioni nell'inferno.
Dopo il periodo di rodaggio dei trent'anni, ecco che, con i quaranta, la vita finalmente ha cominciato a sorridere in modo più continuativo. Sono diventata madre tardi, a 42 anni, e la maternità ha dato un senso nuovo, solare e placato, alla mia vita. Entusiasmo per qualcosa di veramente grande e condivisibile che andavo costruendo; relazioni con gli altri rese solide dalla strada comune che si andava percorrendo. Le amicizie con le altre mamme sono state un regalo meraviglioso che ancora mi accompagna.
I cinquanta sono stati un momento speciale. Un grande dolore: la perdita di mio padre. La menopausa, con la perdita dell'eros. Un rapporto di coppia sempre sull'orlo della crisi finale. Eppure... Ho scritto i miei primi due libri. Ho realizzato con certezza chi sono, cosa voglio e so fare, ho forzato fino all'estremo le possibilità dalle mia mente. Ho raggiunto un obbiettivo impossibile, con il libro su Marcel Duchamp, decrittando in modo chiaro il senso dei suoi scritti e della sua opera.
La perdita dell'eros non mi pare un dramma. Credo che l'erotismo sia largamente sovrastimato. In verità è una bella noia, una schiavitù, una dipendenza da cui sono contenta di essermi finalmente emancipata.

Sono più felice? non so. Mi piace avere una veduta retrospettiva su tutto quello che ho fatto, e non vorrei tornare indietro per tutto l'oro del mondo.



5 commenti:

  1. Nessun commento, allora mi commento da sola, fra me e me.
    Paola 1: Dunque Paola: perché parli della perdita dell'eros? non sono cose che si dicono. Almeno, non a bandiere al vento come hai fatto tu, si mormora pudicamente nei colloqui con qualche rara amica molto intima.
    Paola 2: Ma insomma, volevo sdrammatizzare, Da giovani si pensa a questo momento con una certa preoccupazione, come farò? come faremo? In verità non è così drammatico. Un certo piacere erotico a comando può anche tornare, ma non ha più la violenza dei travasi ormonali di una volta.
    Tutto cambia, per me è meglio così, pensa cosa sarebbe di tragico avere i furori passionali di un ventenne in un corpo poco attraente, poco tonico, poco sexy.

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  2. Come al solito, cara Paola, da te arrivano schiettezza e coraggio.
    Non è moderno parlare di scomparsa dell'eros di questi tempi. Tempi in cui ai 50 anni delle donne viene chiesto di tenere botta in tutti i campi della vita. Guai infatti a parlare di deporre le armi della seduzione, ammesso che una le abbia mai volute sfoderare.
    Per quanto mi riguarda non posso parlare di scomparsa dell'eros. Purtroppo quello di cui sento la mancanza è l'incanto con il quale mi sono posta per anni verso il rapporto sentimentale e che ad un certo punto ho dovuto "rivedere". Si cambia, i rapporti si trasformano, ma forse questo è un altro discorso.
    Buonanotte.

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  3. Certo, il punto è proprio questo: tutto cambia. Si fa fatica, a volte, ad accettare la continua trasformazione della realtà del mondo e del nostro stesso corpo. Tuttavia, se ci si mette in una posizione rilassata, quieta e serena di "osservatori di noi stessi" si possono cogliere elementi positivi ad ogni età.
    Ricordo perfettamente di come, a vent'anni, chiunque avesse un minimo segno di rilassamento della pelle mi paresse orribile e finito, quasi colpevole del suo decadimento.
    Adesso le facce lisce dei ragazzini mi sembrano piacevoli ma insipienti.
    Credo che, se si va d'accordo con noi stessi, questo aggiustamento delle nostre lenti percettive sia automatico: siamo sempre noi il punto di riferimento del mondo intero, quello che ci somiglia è bello, quello che non ci somiglia lo teniamo mentalmente a distanza.
    L'importante è ascoltare noi stessi e non farsi imbrogliare dalle mode.

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  4. Anche per me, ultracinquantenne non rifatta e non pentita,la perdita dell'Eros è poca perdita. Quello che mi dispiacerebbe si attenuasse è l'entusiasmo, la voglia di viaggiare di curiosare nel mondo e tra la gente. Non a caso ho aperto ora un blog. Certo non rimpiango le tempeste, le insicurezze , gli sbalzi d'umore della giovinezza. Ora sono più serena e mi sento, finalmente e dopo tanti dubbi, bella.Sono sicura che sarò una vecchia stupenda.
    g
    ps quello che detesto è la parola "anziana". Vecchia,invece, mi piace, davvero.

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  5. Evvai Grazia, coniamo il detto "che bello invecchiare con Grazia".

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