domenica 27 febbraio 2011
sabato 26 febbraio 2011
venerdì 25 febbraio 2011
La notte porta insonnia alle ultracinquantenni come me. L'insonnia porta a strane attività. Per quanto mi riguarda, l'ultima in ordine cronologico è la mania dei limerick. Adorabili poesiole fondate sul nonsense, mi offrono un bestiario assurdo di cui vi propongo un assaggio.
Un persico di Lampugnano
sapeva giocare a volano
ma si deprimeva
perché non vinceva
quel persico di Lampugnano.
giovedì 24 febbraio 2011
Piangete Veneri, piangete Amori,
piangano tutte le anime belle.
E’ morto il passero della mia bimba,
gioia e delizia della mia bimba,
più dei suoi stessi occhi lo amava!
Era dolcissimo, la conosceva
come un fanciullo la propria madre,
non si staccava mai dal suo grembo,
ma saltellando di qua e di là,
per lei soltanto lui cinguettava.
Ora va lungo strade di tenebra,
da dove, dicono, non si ritorna.
Vi maledico, tenebre d’Orco
che divorate le cose belle:
così bel passero voi mi rapiste,
povero passero, che triste errore,
per causa vostra, alla mia piccola
gli occhi si arrossano, gonfi di pianto.
mercoledì 23 febbraio 2011
martedì 22 febbraio 2011
lunedì 21 febbraio 2011
Dovrò paragonarti a un giorno estivo?
sei più amabile tu, più temperato;
il vento rude scuote i bei germogli,
e il tempo dell’estate è troppo breve;
l’occhio del sole splende e brucia, a volte,
s’offusca spesso il suo essere d’oro;
ogni bellezza lascia la bellezza,
per caso, o mutamento di natura;
ma non cadrà l’eterna estate tua,
né perderà la bellezza a te propria;
la morte non ti avrà nella sua ombra
ma crescerai col tempo in versi eterni:
finché un uomo respiri, e un occhio veda,
tanto vivranno, dandoti la vita.
domenica 20 febbraio 2011
Chiar di luna
L’anima vostra è un paesaggio squisito
incantato da bergamasche e maschere
che danzano, suonando il liuto, quasi
tristi con quei loro abiti fantastici.
Così cantando nel modo minore
la vita eletta e i trionfi d’Amore,
sembra non credano a tanta fortuna
e si mescola il canto al chiar di luna,
al calmo chiar di luna triste e bello,
che fa sognare gli uccelli sui rami
e singhiozzare estatici zampilli,
grandi zampilli svelti in mezzo ai marmi.