La mia mania è quella di tradurre le poesie che mi piacciono in modo da restituire loro, in italiano, un ritmo simile a quello originario. Lo faccio da anni, ogni tanto penso di essere guarita e poi tac, eccomi lì su un pezzo di Lorca o di Verlaine, a soppesare sillabe e assonanze come un orologiaio svizzero le rotelline dei suoi ingranaggi.
A volte mi cimento con cose più grandi di me. Cioè, è sempre così, non a volte: i miei poeti preferiti sono tutti dei geni!
Tempo fa mi imbattei nel sonetto 18 di Shakespeare e ne rimasi fulminata. Ma, al solito, la traduzione era zoppicante: e così la Vendicatrice della Versione Poetica è partita all'attacco.
Ecco il risultato di molte laboriose varianti.
Sonetto 18
William Shakespeare
(traduzione di Paola Magi)
Dovrò paragonarti a un giorno estivo?
sei più amabile tu, più temperato;
il vento rude scuote i bei germogli,
e il tempo dell’estate è troppo breve;
l’occhio del sole splende e brucia, a volte,
s’offusca spesso il suo essere d’oro;
ogni bellezza lascia la bellezza,
per caso, o mutamento di natura;
ma non cadrà l’eterna estate tua,
né perderà la bellezza a te propria;
la morte non ti avrà nella sua ombra
ma crescerai col tempo in versi eterni:
finché un uomo respiri, e un occhio veda,
tanto vivranno, dandoti la vita.
Mi hai fatto davvero una bella sorpresa, cara Paola!
RispondiEliminaVado subito a mettermi fra i tuoi amici, spero che ti faccia piacere. A me, tanto!!!
Un abbraccio,
Lara
eilà ciao, Lara! benvenuta! spero di riuscire a tenere aggiornato questo blog, per adesso sto accumulando post iniziati che non riesco a finire...
RispondiElimina