lunedì 21 febbraio 2011

Devo dire che è una fissazione. Ci sono persone che hanno manie "normali": sommare le targhe delle auto, che so, oppure mettere i libri sugli scaffali con le copertine in ordine decrescente. Lucidare perfettamente le scarpe, mangiare i fichi con la buccia...
La mia mania è quella di tradurre le poesie che mi piacciono in modo da restituire loro, in italiano, un ritmo simile a quello originario. Lo faccio da anni, ogni tanto penso di essere guarita e poi tac, eccomi lì su un pezzo di Lorca o di Verlaine, a soppesare sillabe e assonanze come un orologiaio svizzero le rotelline dei suoi ingranaggi.

A volte mi cimento con cose più grandi di me. Cioè, è sempre così, non a volte: i miei poeti preferiti sono tutti dei geni!
Tempo fa mi imbattei nel sonetto 18 di Shakespeare e ne rimasi fulminata. Ma, al solito, la traduzione era zoppicante: e così la Vendicatrice della Versione Poetica è partita all'attacco.
Ecco il risultato di molte laboriose varianti.

Sonetto 18
William Shakespeare
(traduzione di Paola Magi)


Dovrò paragonarti a un giorno estivo?

sei più amabile tu, più temperato;

il vento rude scuote i bei germogli,

e il tempo dell’estate è troppo breve;

l’occhio del sole splende e brucia, a volte,

s’offusca spesso il suo essere d’oro;

ogni bellezza lascia la bellezza,

per caso, o mutamento di natura;

ma non cadrà l’eterna estate tua,

né perderà la bellezza a te propria;

la morte non ti avrà nella sua ombra

ma crescerai col tempo in versi eterni:

finché un uomo respiri, e un occhio veda,

tanto vivranno, dandoti la vita.

2 commenti:

  1. Mi hai fatto davvero una bella sorpresa, cara Paola!
    Vado subito a mettermi fra i tuoi amici, spero che ti faccia piacere. A me, tanto!!!
    Un abbraccio,
    Lara

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  2. eilà ciao, Lara! benvenuta! spero di riuscire a tenere aggiornato questo blog, per adesso sto accumulando post iniziati che non riesco a finire...

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