domenica 26 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
Due limerick per legulei
Ecco qua, anzi ecco quorum: due limerick dedicati ai professionisti della legge, li avevo scritti tempo fa, senza pensare ai quorum e a tutto il resto. Li dedico così, per allegria, bisogna festeggiare o no?
Limerick numero uno: cari giudici, abbiate cura di voi.
Un giudice di Forlimpopoli
giocava ogni tanto a monopoli;
se per troppo affanno
prendeva un malanno
Limerick numero due: fra gli uomini di legge ci sono anche i notai. Eccone uno che si gode l'arrivo dell'estate. Vi invito a imitarlo, con un bel quorum di angurie e relativi semi.
Un vecchio notaio di Stresa
aveva la faccia un po’ tesa:
con grande goduria
mangiava l’anguria
quel bravo notaio di Stresa.
lunedì 13 giugno 2011
venerdì 10 giugno 2011
domenica 5 giugno 2011
Spleen III
di Charles Baudelaire
traduzione di Paola Magi
Sono come il sovrano d’un paese piovoso,
ricco e impotente, giovane eppure molto annoso,
che, dei suoi cortigiani sprezzando i rituali,
coi suoi cani si annoia, e con altri animali.
Niente può rallegrarlo, né preda né falcone,
né il popolo morente di fronte al suo balcone,
la grottesca ballata del suo giullare amato
non attira la fronte del crudele malato:
il suo letto gigliato si trasforma in avello,
e le dame, per cui ogni principe è bello,
non sanno più trovare quell’abito impudico
che strappi a questo giovane scheletro un sorriso.
Mai non seppe il sapiente, che l’oro gli ha prodotto,
estirpargli dal seno l’elemento corrotto,
e in quei bagni di sangue, lascito dei Romani,
che i potenti ricordano quando si fanno anziani,
non seppe riscaldare quella carcassa ebète
venerdì 3 giugno 2011
Sottovalutare sistematicamente l'apporto dell'intelligenza e del lavoro imprenditoriale (un lavoro notevole, incessante) alla formazione del valore è un errore che alla lunga ha conseguenze molto gravi.
Occorre mantenere un corretto equilibrio fra giuste rivendicazioni dei gruppi salariati e necessità di flessibilità senza le quali l'imprenditoria viene penalizzata e, alla lunga, paralizzata e soffocata. L'idea che esista una ricchezza stabile, fissa, che deve semplicemente essere spartita in modo equo è fasulla. La ricchezza si crea e si distrugge, non è un'entità fissa come i dobloni d'oro nei forzieri del re.