domenica 26 giugno 2011

Napoli e la spazzatura: modello Eolo o modello Osaka?


Napoli si affaccia sul mare. Ora sta sprofondando sotto il mare: un mare di spazzatura.

Nell'oceano Pacifico c'è un'immensa isola galleggiante, grande quanto gli Stati Uniti. Non è l'isola di Eolo dalle mura di bronzo sonante, come narrava Omero: è un gigantesco accumulo di rifiuti. L'isola galleggiante a volte si avvicina alle coste e allora ogni angolo delle spiagge si ricopre di sacchetti di plastica. E' un mostro enorme, che cresce di giorno in giorno, un'Idra dalle mille teste che divora lo spazio libero del mare.

A Osaka l'isola di rifiuti invece è stata costruita a bella posta, cementata e trasformata nella piattaforma che accoglie l'aeroporto. Come dire: se si vuole, si può. I rifiuti sono diventati una risorsa utile, che ha allargato il territorio a disposizione dei cittadini, liberando zone fertili per realizzare le lunghe piste di atterraggio, tutte cemento, utili anzi indispensabili ormai, senza sprecare terreni pubblici che possono così essere impiegati per il verde.

Napoli deve scegliere: modello Eolo o modello Osaka?

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