lunedì 2 maggio 2011

Non riesco a esultare

Non riesco a esultare. Un uomo morto è un uomo morto: un uomo ucciso è un uomo ucciso. Razionalmente capisco che possa essere giusto, se la posta in gioco è quella del terrorismo internazionale che ha saputo già mietere innumerevoli vittime. Non sono contraria dunque all'azione voluta da Obama, credo che sia un giorno positivo per l'umanità: eppure tutto questo mi rende malinconica e meditabonda. La morte è necessaria, evidentemente. Ma, una volta tanto, mi sono sentita in sintonia col Pontefice quando ha detto che non ci si deve rallegrare per un uomo che viene ucciso. Chiunque egli sia, e anche se la sua morte si rivelerà un bene per noi tutti.

2 commenti:

  1. Hai ragione: anche a me hanno messo a disagio le scene di esultanza delle piazze americane.
    Ci deve essere qualcosa in più in noi, se ci vogliamo definire civili: non esultare per una morte. Accettarla, ma senza scene di goia o di entusiasmo.

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  2. Per fortuna che ci hai pensato te a scrivere quello che è venuto in mente anche a me : ho visto la mamma di un ragazzo morto l'11 settembre in tv che diceva di essere felice di questa morte , e mi è sembrata stonata e fuori luogo.

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