martedì 22 marzo 2011

Elevazione

Continuo accanitamente il lavoro di traduzione. In questo momento lavorare così non mi sembra inutile, ne ho bisogno addirittura. Non riesco a scrivere i miei sciocchi e allegri limerick, ma posso e voglio tornare alla poesia, e studiarla in profondità come solo traducendo è (per me) possibile fare.
Baudelaire è poeta drammatico e profondo, ha guardato senza remore tutto ciò che di meraviglioso e di putrido risiede nel cuore umano. Mi sembra il poeta giusto da affrontare ora che stiamo vivendo un momento tanto cupo e pieno di incertezze. Non voglio leggere poesia consolatoria, ma una poesia robusta che sappia mettere in luce tutte le contraddizioni dell'animo umano.

Ecco una nuova versione della poesia Élevation di Charles Baudelaire tradotta da me (Paola Magi):

Più in alto degli stagni, più in alto delle valli,

e dei boschi e dei monti, delle nubi e dei mari,

più lontano del sole, più lontano del cielo,

al di là dei confini delle sfere stellate

o mio spirito, tu agilmente ti muovi

come un buon nuotatore che si esalta nell’onda,

lietamente tu solchi l’immensità profonda

con una indicibile e maschia voluttà.

Su, vola via lontano da questi miasmi morbidi;

vatti a purificare nell’aria superore,

e bevi, come un puro e divino liquore,

la fiamma chiara, che colma gli spazi limpidi.

Dietro i fastidi, dietro quegli estesi dolori

che caricano e gravano l’esistenza brumosa,

felice colui che, con l’ala vigorosa,

può slanciarsi per campi luminosi e sereni;

i cui pensieri, come le allodole al mattino,

prendono verso il cielo un’ascensione ardita,

che plana sulla vita, e senza sforzo intende

il linguaggio dei fiori e delle cose mute!


2 commenti:

  1. Come e´profonda , Paola, questa poesia. Bisogna rileggerla, bisogna rifletterci.
    " Su vola via lontano da questi miasmi morbidi..." Non e´quello che vorremmo fare tutti in questi giorni tanto cupi e tanto complicati ?
    Grazie di offrirci questi regali,
    g

    RispondiElimina
  2. Avevo lasciato un commento, o così pensavo, ieri sera ma si è perso, forse, chissà.
    E dicevo più o meno che anche io stavo pensando da un po' di scrivere una poesia di Baudelaire per il mio mercoledì delle poesie e poi ero arrivata qui e avevo trovato questa meraviglia.
    Mi emoziona sempre quell'ultimo verso

    e senza sforzo intende
    il linguaggio dei fiori e delle cose mute!


    per me sarebbe il paradiso, l'estasi, riuscire a comunicare con le cose mute.

    Saluti!

    RispondiElimina