giovedì 24 marzo 2011

Un albatro per una Papera

In onore di Duck, simpaticissima blogger che ho l'onore di avere tra i miei pochissimi followers, ecco la mia traduzione della poesia di Baudelaire L'albatro.

L’albatro

Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio

catturano degli albatri, vasti uccelli di mare,

che seguono, indolenti compagni di viaggio

le navi che trascorrono sopra gli abissi amari.

Non appena li hanno deposti sulla plancia

questi re dell’azzurro, maldestri e vergognosi,

pietosamente lasciano le grandi ali bianche

strascinarglisi accanto come fossero remi.

Quel viaggiatore alato, com’è impacciato e goffo!

Lui, prima così bello, quant’è comico e brutto!

Uno gli brucia il becco con una cicca accesa,

un altro mima, zoppo, l’infermo che volava!

il Poeta somiglia a quel re delle nubi,

che va nella tempesta, che ride dell’arciere;

esiliato per terra, fra gli scherni e le risa,

le ali da gigante ne inceppano l’andare.

7 commenti:

  1. "le ali da gigante ne inceppano l'andare ".
    Ma quanto è bello Baudelaire. La nostra Duck sarà contentissima e gli altri tuoi lettori, gli happy few, ti ringraziano.
    Ti chiedo ora e vale anche per le altre tue traduzioni : la posso copiare ? Per uso privato, ovviamente.
    g

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  2. certo che le puoi copiare, ti prego di mettere sempre "traduzione di Paola Magi".
    Grazie Grazia.

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  3. Bella davvero la tua versione e quanto mi piace quel verso il Poeta somiglia a quel re delle nubi /che va nella tempesta, che ride dell’arciere.
    E grazie ancora per il post dedicato: per l'emozione ora ho tutte le piume gonfie e più che una papera assomiglio a un tacchino.
    Saluti!

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  4. Mi pareva d'aver lasciato un commento , ma non è così. Allora: di sicuro l'avevamo studiata al liceo , perchè mi ricordavo, ma nonaveri saputo dire l'argomento . Mi piace tantissimo quest'uccellone sdatto che vola come un Dio e a terra è imbranato e vittima di rozzi marinai. Anche io mi sono sentita così , qualche volta.

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  5. Ciao Duck, disarruffati subito le penne, se no ti prendono in considerazone per il giorno del ringraziamento.

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  6. Cara Vitamina, siamo in tanti a sentirci un po' albatri. Ma parecchi di noi hanno solo le gambette corte, per le ali grandi ce ne vuole. Comunque grazie a Baudelaire possiamo illuderci che la nostra sdattezza sia dovuta alla nostra grandezza incompresa. Forse è per questo che la poesia piace tanto :-)

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  7. Paola, ho l'impressione che questo tuo ultimo commento abbia centrato perfettamente il punto! (almeno questo è quello che tendo a pensare per quel che mi riguarda, o meglio, per quel che riguarda l'adolescente presuntuosa e malmostosa che sono stata).
    Saluti!
    (le penne le ho lisciate subito, hai visto mai...!)

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