domenica 27 marzo 2011

FARI


Ecco un altro frutto del mio lavoro di formichina sui tesori di Charles Baudelaire.

Fari
(traduzione di paola Magi)

Rubens, fiume d’oblio, giardino di mollezza,

letto di carni fresche dove non si può amare,

ma in cui la vita accorre e s’agita incessante,

come l’aria nel cielo e il mare dentro il mare;

Leonardo da Vinci – specchio profondo, oscuro

dove angeli incantevoli, con un dolce sorriso

carico di mistero, appaiono nell’ombra

dei ghiacciai e dei pini che ne cingono il luogo;

Rembrandt – triste ospedale pieno di mormorii,

decorato soltanto da un grande crocifisso,

ove dal lezzo salgono preghiere lacrimose,

trafitto bruscamente da un raggio dell’inverno;

Michelangelo – luogo indefinito, dove

si vedono degli Ercoli mescolarsi a dei Cristi,

fantasmi poderosi levarsi nei crepuscoli

e strapparsi il sudario stirandosi le dita;

iracondia di pugile, impudenza di fauno,

tu che sapesti cogliere la bellezza dei fanti,

grande cuore orgoglioso, uomo fragile e giallo,

Puget, il malinconico sovrano dei forzati;

Watteau – quel carnevale in cui come farfalle

tanti bei cuori illustri vagano risplendenti,

freschi e lievi scenari rischiarati da lustri

che versano follia al ballo vorticante;

Goya – incubo pieno di cose sconosciute,

di feti fatti cuocere nel mezzo del gran sabba,

di vecchie nello specchio, di giovinette nude

che tentano il Demonio drizzandosi le calze;

Delacroix – sanguinoso lago infestato d’angeli

peccatori, ombreggiato da pini sempreverdi,

e dove, sotto un cielo dolente, ritmi insoliti

vanno, come un sospiro soffocato di Weber;

Queste maledizioni e bestemmie e lamenti,

queste estasi e grida, e pianti e Te Deum,

sono un’eco echeggiata da mille labirinti,

per i cuori mortali sono un oppio divino,

un grido ripetuto da mille sentinelle,

un ordine rinviato da mille portavoce,

un faro illuminato su mille cittadelle,

un richiamo di caccia perduto nelle selve!

Perché davvero è questa, Signore, la migliore

testimonianza data all’umana dignità,

questo grido lunghissimo che corre d’evo in evo,

e va a morire innanzi alla vostra eternità!

3 commenti:

  1. "rubata " subito e senza rimorsi. Grazie
    g

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  2. Paola, ma è nel tuo liceo che i professori migrano ? Raccontami qualcosa .

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  3. Scusa , ma ho anche bisogno di un piacere, la prossima volta che fai un commento da me mi dici se sono riuscita a eliminare le paroline di conferma ?

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