lunedì 7 marzo 2011

Imparare l'Inglese

Cosa farà mia figlia da grande? amaro interrogativo, forse sarà bene farle imparare bene l'inglese e migrare. Un bel trasferimento di tutta la famiglia oltreoceano, mica per me che ormai sono oltre il mezzo del cammin, ma per lei che è così giovane, quasi neanche adolescente, e deve farsi strada in questa terra desolata che sta diventando il Bel Paese. Chissà. Mica mi dispiacerebbe. Intanto studio.

Studiare l'inglese mi ha fatto riflettere sulla differenza di pensiero che c'è fra la nostra lingua barocca, bella e vaga, e quella loro lingua ricchissima di vocaboli (ne hanno il doppio di noi) e semplice in apparenza: perché la semplicità, mi sono accorta, richiede rigore. In inglese devi sempre mettere le cose al loro posto, bisogna distinguere e puntualizzare in modo istantaneo, subito mentre dici una cosa, senza quei nostri consueti rigiri che uno dopo l'altro intrecciano e oscurano il senso.
E poi come vanno veloci, con quelle parole corte come pistolettate mirano subito al sodo e corrono via, dietro a un altro pensiero.
Mio fratello dice che è per quello che loro sono più avanti di tutti, perché mentre noi siamo a mezzo di una frase loro l'hanno finita e sono già a quella dopo, finiscono di dire in un battibaleno e hanno più tempo per pensare cose nuove, tirare le conclusioni e passare al livello successivo.

4 commenti:

  1. Sai che ho frequentato un corso di primo livello di inglese , io che non l'avevo studiato mai , mi hanno colpito i verbi , così brevi , kill, call, go e tutti gli altri , mi sembrava uno scherzo , una lingua per scherzo , tutte ste paroline buffe . Buffe un corno !Le usano sul serio.

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  2. Vivo in una città multilingue in cui la lingua "veicolare"è l'inglese.Mio marito tedesco lavora alla CE dove l'inglese è la lingua del lavoro.Io col mio francese stentato mi sento completamente fuori posto e penso che se me lo avessero fatto imparare l'inglese per amore o per forza ora non mi sentirei isolata come in una "gabbia di vetro"
    Buona notte anzi good night
    g

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  3. Io l'inglese l'ho imparato per forza - per citare Grazia - e da adulta e non è stato né amore a prima vista né uno scherzo. La ricchezza lessicale che giustamente hai rimarcato tu è la bellezza di questa lingua ma anche la dannazione di chi la studia ed è obbligato a padroneggiarla bene. Ma come tutti gli amori "maturi", forse, il mio per l'inglese è cresciuto piano piano, conoscendolo, studiandolo, poco a poco, con pazienza e costanza.
    Ed ora è un grande amore.
    (Grazie per la visita, che come vedi ho ricambiato e con grande piacere. Tornerò presto!)

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  4. Ciao Duck, grazie per la visita, buona giornata!

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