mercoledì 2 marzo 2011

Una Madonna sul portone

Tutte le mattine, per andare al lavoro, passo col tram davanti alle colonne di San Lorenzo. E' uno dei luoghi più belli di Milano, carico di storia. Le colonne si trovano davanti alla basilica di San Lorenzo, chiesa paleocristiana costruita ai tempi in cui era capitale dell'Impero. Amo molto le vecchie strade e le vecchie piazze di Milano, c'è ancora, nonostante tutto, un'aria di austera signorilità, unita al ricordo ancora vivo del respiro popolare che questo quartiere aveva fino a un paio di decenni fa.
Davanti a San Lorenzo c'è una serie di vecchie case cui danno accesso vecchi portoni in legno. Sono case gradevoli, qualcuna è di ringhiera; ormai le hanno tutte ristrutturate, ma con un certo rispetto per la loro vetustà. Milano ha sempre saputo unire la stabilità della propria identità allo spirito innovatore che è la sua anima bella e vera. Di questi portoni, uno ha sempre avuto un aspetto speciale, specialissimo, tanto da essere per me, e credo per moltissime persone che ogni giorno, come me, lo vedono, una presenza discreta e forte. I proprietari di quel portone, probabilmente allo scopo di disincentivare i graffitari molto presenti in zona, lo hanno fatto decorare con un meraviglioso volto di Madonna. Un volto bellissimo, silenziosamente assorto, sotto un velo discreto e senza tempo; grande, grande quanto tutto il portone, dipinto con mano sicura in colori che ricordano un po' l'effetto dei gessetti, un po' da madonnari insomma. L'immagine della Madonna - nel senso antico del termine, che indica genericamente una Signora - è completata da una serie di segni che parrebbero quasi i caratteri di una misteriosa scrittura, come se volessero richiamare i segni dei graffitisti, ma allo stesso tempo ritrovassero l'arcana nobiltà di una scrittura elegante e composta.
Ieri mattina viaggiavo assonnata sulla linea tre, quando un'immagine mi ha scosso con violenza, lasciandomi come tramortita. Il bel volto sul portone era stato straziato, sfigurato, oltraggiato senza rimedio da un'infame accozzaglia di stupidi scarabocchi fatti con la vernice spray.

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